Descrizione
“Buongiorno a tutti e grazie a chi ha deciso di essere qui oggi.
Grazie alle classi quarta e quinta primaria di Momo e grazie di cuore ai loro insegnanti che hanno deciso di accogliere il nostro invito, grazie alla dirigente scolastica che è sempre disponibile quando le proponiamo qualche iniziativa e grazie al Ciss che ha accolto il nostro invito per accompagnarci nel corso di questa mattinata.
Grazie ai Carabinieri ed al comandante Andrea De Sabbata.
Un grazie particolare lo voglio però rivolgere ad Andrea Saglio perché questa iniziativa è stata possibile grazie a lui e grazie a Conad per la donazione della panchina rossa.
E devo dirVi che una cosa che mi ha proprio colpita nel corso delle tante chiacchierate e telefonate con Andrea è stato proprio il suo entusiasmo. L’entusiasmo di voler organizzare questa giornata con la finalità evidente di mandare un messaggio importante. Un entusiasmo che mi ha subito contagiata.
Ma quindi perché siamo qui oggi?
L’obiettivo è certamente quello di sensibilizzare perché fin dall’infanzia si possono e si devono creare le occasioni di confronto per educare alla non violenza.
Infatti il grande lavoro di sensibilizzazione e di prevenzione che è necessario per contrastare la violenza, passa necessariamente attraverso la possibilità offerta alle nuove generazioni di riflettere sul rapporto con se stessi e con gli altri.
E quindi credo che noi adulti abbiamo il DOVERE di dare ai giovani la possibilità di sviluppare la loro capacità di costruire delle relazioni basate sul rispetto, sulla parità e sull’equità.
Un dovere che diventa ancora più forte quando riguarda tutti coloro che hanno la possibilità di intervenire nella vita dei giovani ad esempio gli insegnanti, gli amministratori locali oltre che,ovviamente, le loro famiglie.
Quindi oggi noi diamo ai giovani una grande possibilità ovvero quella di riflettere, di porsi delle domande magari anche solo guardando questo oggetto, la panchina rossa.
E tutto questo è perfettamente aderente al Piano Nazionale sull’educazione e sul rispetto elaborato dal Ministero dell’Istruzione e destinato, lo ricordo, alle scuole di ogni ordine e grado e che ha lo scopo, tra i tanti, di diffondere la cultura del rispetto per superare le disuguaglianze e i pregiudizi, ispirandosi al principio di uguaglianza sancito dall’articolo 3 della nostra Costituzione.
Dopo questa doverosa riflessione quindi dico grazie anche a chi non c’è oggi:
dovete sapere che abbiamo deciso di collocare qui, nel cortile della scuola secondaria di primo grado, questa panchina perché abbiamo ritenuto che l’età di questi ragazzi della scuola media sia un’età molto delicata, una fase in relazione alla quale riteniamo che non si debbano perdere le occasioni di sensibilizzare su temi importanti come quello odierno.
E pertanto l’assenza delle classi della scuola secondaria all’iniziativa di oggi mi fa capire che eventi come questo devono essere organizzati sempre con una maggiore forza e decisione.
Voi mi chiederete: ma perché? Perché se poi non c’è partecipazione forse l’entusiasmo si spegne…
E invece no: sembrerà stupido insistere, sembrerà di fare poco, ma, come dice un professore in un video che in questi giorni viene trasmesso sui social e che è arrivato anche a tante famiglie e ragazzi, SEMBRERÀ DI FARE POCO MA L’IMPORTANTE È FARE QUALCOSA! Con la speranza che il messaggio che oggi vogliamo lanciare con tanta forza diventi CONTAGIOSO e venga ascoltato da coloro che saranno i ragazzi e gli uomini del domani.
Allora se con questa panchina rossa porteremo anche solo un giovane (bimbo o bimba, ragazzo o ragazza) a riflettere sul significato di questo gesto, allora avremo fatto una cosa importante, o meglio, avremo ADEMPIUTO CORRETTAMENTE AL NOSTRO DOVERE VERSO LE NUOVE GENERAZIONI.
Il bellissimo cartellone dei bimbi della classe quarta primaria:
le mani rosse rappresentano la violenza e le mani azzurre rappresentano invece uno scudo contro la violenza.
Usiamo le mani per aiutare le persone in difficoltà, lavorare, amici, …
I ragazzi di quinta primaria hanno invece preparato dei bellissimi cartellini poi appesi alla panchina, con tante meravigliose parole come amore, rispetto, impegno, pace, condivisione, scambio di idee, identità, giustizia, libertà,….”
Grazie alle classi quarta e quinta primaria di Momo e grazie di cuore ai loro insegnanti che hanno deciso di accogliere il nostro invito, grazie alla dirigente scolastica che è sempre disponibile quando le proponiamo qualche iniziativa e grazie al Ciss che ha accolto il nostro invito per accompagnarci nel corso di questa mattinata.
Grazie ai Carabinieri ed al comandante Andrea De Sabbata.
Un grazie particolare lo voglio però rivolgere ad Andrea Saglio perché questa iniziativa è stata possibile grazie a lui e grazie a Conad per la donazione della panchina rossa.
E devo dirVi che una cosa che mi ha proprio colpita nel corso delle tante chiacchierate e telefonate con Andrea è stato proprio il suo entusiasmo. L’entusiasmo di voler organizzare questa giornata con la finalità evidente di mandare un messaggio importante. Un entusiasmo che mi ha subito contagiata.
Ma quindi perché siamo qui oggi?
L’obiettivo è certamente quello di sensibilizzare perché fin dall’infanzia si possono e si devono creare le occasioni di confronto per educare alla non violenza.
Infatti il grande lavoro di sensibilizzazione e di prevenzione che è necessario per contrastare la violenza, passa necessariamente attraverso la possibilità offerta alle nuove generazioni di riflettere sul rapporto con se stessi e con gli altri.
E quindi credo che noi adulti abbiamo il DOVERE di dare ai giovani la possibilità di sviluppare la loro capacità di costruire delle relazioni basate sul rispetto, sulla parità e sull’equità.
Un dovere che diventa ancora più forte quando riguarda tutti coloro che hanno la possibilità di intervenire nella vita dei giovani ad esempio gli insegnanti, gli amministratori locali oltre che,ovviamente, le loro famiglie.
Quindi oggi noi diamo ai giovani una grande possibilità ovvero quella di riflettere, di porsi delle domande magari anche solo guardando questo oggetto, la panchina rossa.
E tutto questo è perfettamente aderente al Piano Nazionale sull’educazione e sul rispetto elaborato dal Ministero dell’Istruzione e destinato, lo ricordo, alle scuole di ogni ordine e grado e che ha lo scopo, tra i tanti, di diffondere la cultura del rispetto per superare le disuguaglianze e i pregiudizi, ispirandosi al principio di uguaglianza sancito dall’articolo 3 della nostra Costituzione.
Dopo questa doverosa riflessione quindi dico grazie anche a chi non c’è oggi:
dovete sapere che abbiamo deciso di collocare qui, nel cortile della scuola secondaria di primo grado, questa panchina perché abbiamo ritenuto che l’età di questi ragazzi della scuola media sia un’età molto delicata, una fase in relazione alla quale riteniamo che non si debbano perdere le occasioni di sensibilizzare su temi importanti come quello odierno.
E pertanto l’assenza delle classi della scuola secondaria all’iniziativa di oggi mi fa capire che eventi come questo devono essere organizzati sempre con una maggiore forza e decisione.
Voi mi chiederete: ma perché? Perché se poi non c’è partecipazione forse l’entusiasmo si spegne…
E invece no: sembrerà stupido insistere, sembrerà di fare poco, ma, come dice un professore in un video che in questi giorni viene trasmesso sui social e che è arrivato anche a tante famiglie e ragazzi, SEMBRERÀ DI FARE POCO MA L’IMPORTANTE È FARE QUALCOSA! Con la speranza che il messaggio che oggi vogliamo lanciare con tanta forza diventi CONTAGIOSO e venga ascoltato da coloro che saranno i ragazzi e gli uomini del domani.
Allora se con questa panchina rossa porteremo anche solo un giovane (bimbo o bimba, ragazzo o ragazza) a riflettere sul significato di questo gesto, allora avremo fatto una cosa importante, o meglio, avremo ADEMPIUTO CORRETTAMENTE AL NOSTRO DOVERE VERSO LE NUOVE GENERAZIONI.
Il bellissimo cartellone dei bimbi della classe quarta primaria:
le mani rosse rappresentano la violenza e le mani azzurre rappresentano invece uno scudo contro la violenza.
Usiamo le mani per aiutare le persone in difficoltà, lavorare, amici, …
I ragazzi di quinta primaria hanno invece preparato dei bellissimi cartellini poi appesi alla panchina, con tante meravigliose parole come amore, rispetto, impegno, pace, condivisione, scambio di idee, identità, giustizia, libertà,….”
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Ultimo aggiornamento pagina: 09/12/2021 11:35:33